Halloween in Giappone

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  1. ¬Crow:.
     
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    Per i giapponesi festeggiare la notte di Halloween, come anche quella di Natale (eccezion fatta ovviamente per la piccola percentuale di credenti cristiani, circa il 4% della popolazione), è niente più che l'occasione perfetta per sfogare la loro grande passione per il travestimento e le feste in compagnia dei propri amici. Insomma, un simpatico pretesto per stare in compagnia e divertirsi una notte in più.

    Ovviamente, inutile girarci attorno, la festa è fondamentalmente una fruttuosa trovata commerciale, un'occasione perfetta per molte compagnie di incamerare grandi somme di denaro in poco tempo, esattamente come accade anche in Italia più o meno dalla fine degli anni '90. Un esempio a tal riguardo è certo l'iniziativa presa da Burger King Japan di ideare un panino a tema, caratterizzato da due linea incise nella parte superiore, che dovrebbe, secondo i dirigenti della nota catena di fast-food, far si che questo assomigli ad una zucca, ortaggio questo presente anche come farcitura (nella forma di fini fettine, della varietà kabocha tipica del paese).

    Le due cose che hanno davvero fatto la fortuna in terra nipponica di questa festa tipicamente americana, secondo molti, sarebbero da individuare in Tokyo Disneyland e negli Universal Studios Japan, che una volta resisi conto della crescente popolarità che accompagnava anno dopo anno la magica notte degli spiriti hanno in maniera sempre più decisa cercato di assecondare il trend. Non è un caso che Tokyo Disneyland abbia tenuto il suo primo evento dedicato ad Halloween nel 2000 e che ogni anno questo sia diventato sempre più ambizioso nonché visitato. Iter ripetutosi in maniera identica per gli Universal Studios Japan a Osaka. Ovviamente oltre a questi eclatanti luoghi di promozione, giocano un ruolo di primo piano come anche avvenuto in Italia il cinema americano e, nel caso del Giappone in misura ancora maggiore che nel nostro paese, la presenza di numerose basi delle forze armate statunitensi, nei pressi delle quali i molti locali frequentati dai militari si danno pena di organizzare serate a tema. Infine, com'è ovvio, tutti o quasi gli esercizi commerciali si adeguano alla moda, proponendo ai propri clienti i più svariati alimenti e oggetti a tema, con le pasticcerie wagashi a fare le parte del leone, grazie ai loro squisiti e carinissimi dolcetti di Halloween.
    5908_3405902_3405909_3405910_340Molte sono poi le sfilate organizzate per il 31 ottobre o a ridosso di tale data (spesso concentrandosi nella domenica immediatamente precedente). Una di queste è la storica Hello Halloween Pumpkin Parade, che si tiene nel distretto cittadino di Omotesando, a Tokyo, fin dal 1983. Visto l'anno della sua prima edizione è stata ovviamente una delle prime feste a tema in Giappone. C'è poi la Halloween Parade del quartiere Kawasaki a Kanagawa, dove quest'anno la sedicesima edizione del grande corteo che prenderà il via dalla stazione JR Kawasaki, prevede di raggiungere la ragguardevole somma di 3.000 partecipanti in costume e ben 100,000 visitatori.

    Bisogna sottolineare però che i giapponesi, un po come noi italiani, hanno già una loro festa per molti aspetti simile all'americano Halloween, ovvero l'O-Bon, le cui celebrazioni si svolgono a metà agosto con festival (matsuri) organizzati in tutto il paese, durante i quali in tanti fanno visita ai propri cari defunti e ai templi. Tipica di questa ricorrenza tutta nipponica la consuetudine di adagiare cibo e acqua dinanzi le foto dei morti e di accendere grandi falò e numerose lanterne che si crede illuminino il sentiero che gli spiriti debbono percorrere per tornare sulla terra e ricevere le offerte loro destinate.
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    E' bene sottolineare come per questo popolo la festa di Halloween sia in primo luogo un'occasione per evocare attraverso le maschere quei fantasmi definiti con il termine "obake", lasciando in disparte gli "yurei", gli spiriti maligni partoriti da maledizioni e sete di vendetta e perciò dediti a tormentare con estrema ferocia i vivi, per questo troppo terrificanti anche solo per essere ripresi in un costume. Oltre a ciò naturalmente anche i fantasmi classici della cinematografia occidentale trovano ampio seguito tra i mille volti dell'Halloween nipponico.

    Ovviamente questa festività non può nemmeno in terra orientale accettare un'eventuale assenza della tipica zucca, alimento non solo squisito, ma ormai prodotto simbolo della ricorrenza. E il Giappone in questo non fa certo eccezione, sebbene il costo di questo ortaggio sia mediamente più alto che da noi e le sue dimensioni all'inverso molto minori. Si va dal tramezzino, a bollita, o per dolce come budino. Insomma, anche i cuochi dell'Estremo Oriente, e con loro tutti i giapponesi, hanno saputo apprezzare e sfruttare in modi anche molto diversi tra loro questo saporito ortaggio.
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    Oltre agli aspetti puramente giocosi, ovviamente si insinuano tra zucche, facce mostruose e dolci a tema, spesso anche moti di polemica, come avvenuto quest'anno, quando i festeggiamenti sono diventati anche occasione di una decisa quanto insolita manifestazione contro il nucleare al grido di "se i reattori venissero riattivati, vedremmo veramente questi mostri che per ora sono solo maschere". Gli attivisti in questione si riferiscono alle decisioni in materia prese recentemente dal governo, che prevedono una temporanea chiusura cautelativa dei 50 reattori per controlli di sicurezza, ma in seguito anche il riavvio di due di essi, secondo quanto dichiarato dall'attuale primo ministro Yoshihiko Noda.

    Per concludere, possiamo certo affermare come Halloween sia una festa che guadagna anno dopo anno sempre più seguito, aiutata dalle tante iniziative che sempre più numerose e organizzate si sviluppano in tutto la nazione. Questo sebbene non appartenga affatto alla cultura di questo popolo, il quale, come visto, già possiede una propria viva tradizione di omaggio ai defunti. Perciò, non si dovrà mai dimenticare, nemmeno di fronte ai più eclatanti festeggiamenti immaginabili, che per quanto la notorietà della notte degli spiriti possa incrementarsi in Giappone, questa per il popolo nipponico è, e resterà in futuro, nulla più che una proficua e divertente trovata commerciale.
     
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0 replies since 2/11/2012, 19:17   8 views
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