Taekwonkids Capitolo 1

[Leon~]

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    Non ho mai veramente voluto questa sedia. Desideravo che una parte di me sapesse che cosa volesse rappresentare, ma ho sempre odiato il suo peso

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    TitoloTaekwonkids
    Autore:Leon~
    Genere:Shounen/Sport

    Capitolo 1:Koryo



    Italia,Campania, data imprecisata

    <okugosawa Shotoro, in sala, Okugosawa Shotoro in sala> disse la signora al microfono
    "Esatto, oggi, è nato il mio primo figlio. Non so ancora come chiamarlo... Bhè, mi sembra un pò stupido dato che dovrò farlo in fretta. Dovrò partire tra qualche ora, e dovrò dedicare la mia vittoria a mio figlio..." pensai agitato
    Finalmente, arrivai nella sala operatoria, dove c'era mia moglie, con mio figlio in braccio. Appena vidi quel piccolo frugoletto tra le braccia della madre mi venne un colpo di fulmine per il nome... La mia parola preferita in italiano era ma, invece, quella della mia madre lingua, cioè quella giapponese, era cso, ovvero maledizione... E se unissi i due nomi Macso!? Certo sarà un nome particolare, anche strano, però ero convinto che sarebbbe diventato un ragazzo forte, se avesse seguito le mie orme... Tuttavia, non avevo tutto quel tempo, dovevo partire per chissà dove, e dovevo affrontare campionati su campionati. Così appena dissi il nome di mio figlio, fui costretto a partire, questo m i trattristì molto, ma sapevo che mia moglie capiva, era il mio dovere farlo... Addio Macso

    Giappone,Tokyo,16 anni dopo
    <mamma io vado a scuola, a dopo> dissi felice e pieno di energie

    Ok, forse dovrei rallentare i tempi prima di raccontarvi la mia storia, io mi chiamo Okugosawa Macso, ho sedici anni, e sono italo-giapponese. Sono biondo e riccio, occhi castani, sono alto circa 1,80, non sono molto muscoloso, ma in compenso, sono molto veloce, tanto che i bulli della mia scuola non mi prendono di mira, per paura che io li stani, grazie alle mie gambe più che favolose, non so da dove tiri fuori quella forza, ma so che è stato un dono di mio padre, doveva esserlo, almeno quello... Ascoltate bene la mia storia, perchè probabilmente non ci sarà un'altra occasione...

    Mi recai a scuola, come sempre pimpante e pieno di energie... Nella mia scuola c'era un'intera classe che frequentava una palestra dove si tenevano corsi di Taekwonqualcosa, e si assentavano spesso, però non capivo proprio che sport fosse, sapevo solo che mi incuriosiva, ma mi impauriva allo stesso tempo. Quel giorno mi vidi con i miei amici, come al solito insomma, mi aspettavano sempre, mi dicevano sempre che tramettevo molta sicurezza a coloro che mi stavano attorno. In quella scuola, non ero nelle grazie di nessuno, non avevo voti altissimi, però me la sono sempre cavata con la media del sei. Mi ero fatto molti nemici, che cercavano sempre di colpirmi di sorpresa, però grazie ai miei sensi, ringraziando mio padre, non era mai successo nulla. La mia scuola era molto grande e conteneva ben 144 classi, c'erano qualche migliaia di alunni, molti di loro avevano affrontato anche i campionati asiatici di matematica,fisica,lingue straniere e altre cose di cui non mi sono mai interessato,c'era anche il mio migliore amico tra questi molti, per la cronaca. Quel giorno dovevo affrontare ben 5 ore di lezione, era la giornata corta, però, purtroppo anche la più pesante. Di solito ne affrontavo ben 7, però le ultime due erano state troncate da un torneo di questo Taekwonqualcosa, organizzato dalla nostra scuola. C'erano ben cinque partecipanti della nostra scuola, quelli più popolari erano Remi Maishi e Akato Kisako, ed erano, a quanto pare, i più forti. Il torneo era ambientato nella nostra palestra e tutti gli studenti potevano guardare la gara, oppure restare a fare lezione, bhè la mia scelta non fu difficile, ricadde proprio sul Taekwondo, scoprì il nome grazie al cartellone all'esterno della nostra palestra, un luogo che non visitavo quasi mai. Ben presto capì il mio amore per questo sport, Remi e Akato, erano velocissimi, e davano i calci con tale potenza che molti dei loro avversari dovettero abbandonare l'incontro per troppo dolore alla pancia, figuratevi che Remi riuscì a bucare un corpetto, solo con un calcio. Dovevo provare a combattere con loro, osservando i loro movimenti, molti mi erano naturali, come ad esempio la schivata, l'uscita laterale, e molti dei loro calci li conoscevo già, com'era possibile se io non avevo mai visto quello sport? Probabilmente il merito andava mio padre, già questa figura misteriosa e imponente, che mi aveva dato le mie doti atletiche, ma come... come mi chiedevo? Le doti atletiche si potevano trasmettere da padre a figlio? Era davvero una domanda a cui non dovevo trovare risposta, perchè molto presto l'avrei avuta da solo.
    Dopo la gara ebbi l'opportunità di parlare con Remi:
    <oi, sei stato grandioso!> gli dissi eccitato
    <grazie... Aspetta! Tu non sei Okugosawa, il ragazzo più veloce della scuola? Il demone a quattro zampe? Il demone biondo?> chiese sorpreso
    <aspetta, ho davvero questi soprannomi?> chiesi sorpreso a mia volta
    <bhè, si. Si dice, che hai superato Marco Exposito, l'ex-studente più veloce della scuola, ma è vero> mi chiese
    <bhè, in una gara ufficiale no, però quando cercava di prendermi non è riuscito neanche ad avvicinarsi> risposi quasi imbarazzato
    <sarebbe un piacere, combattere con te secondo le regole della WTF, oh no, aspetta, secondo le regole e la sportività del Taekwondo. Se vuoi puoi venirci a trovare, vicinoa questa scuola c'è l'associazione superiore sportiva Koryo... Bhè, più che associazione, noi siamo una famiglia, se hai un problema con uno di noi hai un problema con tutto... Ti aspetto, non tradire la mia fiducia. Ah, giusto, vieni verso le sette, verso quell'ora vedrai il vero spettacolo che daremo tutti> mi disse felice
    "Devo dire che quel Remi, mi ha incuriosito molto, certamente ci andrò. Voglio batterlo, non so il perchè, ma ho questa voglia di combatterlo..." pensai stranito
    Si fecero le sette, le ore prima, purtroppo, le avevo trascorse a scuola, tra pulizie, studi ecc. Però riuscì a mantenere la promessa fatta a Remi. La palestra, se così si può chiamare. era una cosa immensa, basta pensare che c'era un giardino grande quanto la mia casa, il che non è poco. Il tatami, cioè dove loro si allenavano e combattevano, era grande quanto la nostra scuola, più o meno, e ai quattro angoli erano situati i bagni e gli spogliatoi. Rimasi basito da tanta grandezza, era impossibile che quello fosse il posto dove si allenavano, andava contro ogni comprensione umana... I miei pensieri e il mio stupore furono interrotti da Remi:
    <ehi, finalmente sei venuto! Vieni con me, ti sei portato tutta e cose varie, giusto?> mi disse trascinandomi e affaticato
    <s...Si, ho intuito che dovevo fare qualcosa legato allo sport> dissi imbarazzato.
    Remi mi portò al centro della palestra, letteralmente, notai che tutto quanti erano in linea a seconda del grado di cintura... Venivano per prime le bianche,poi le gialle,le verdi,le blu,le rosse e infine le nere con gradi anessi, primo dan, secondo dan ecc. Notai anche che Remi, era quello più forte, parlando, naturalmente di gerarchia, aveva la cintura nere con tre tacche nere vicino.
    <benissimo,tu devi essere, il nuovo alunno giusto?> disse una voce a me sconosciuta
    <s...Si, io sono Okugosawa Macso> dissi sicuro di me
    <ehi, non c'è bisogno di agitarsi, ahahahah. Ora sei in una famiglia, consideraci come la tua seconda famiglia. Ah giusto, ricordati, che questo è il tuo primo, non ci saranno quote da versare fino al tuo terzo anno con noi, questo perchè non siamo avidi, anzi, i soldi, che riceviamo, grazie alle gare che vinciamo, e dato che sono molte, non abbiamo bisogno di quote... Dalla prossima lezione avrai la tua divisa, il tuo materiale ecc. Devi venire, il martedì,il giovedì alle sette, mentre il sabato alle sei. Ah che maleducato, io sono Octavio e sono il maestro di questo gruppo...> disse presentandosi il maestro...
    Da quel momento sapevo che la mia storia, avrebbe avuto un nuovo capitolo...
     
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  2. Rin Okumura.
     
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    carino, anche se la parte iniziale pecca leggermente di originalità
     
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    Non ho mai veramente voluto questa sedia. Desideravo che una parte di me sapesse che cosa volesse rappresentare, ma ho sempre odiato il suo peso

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    CITAZIONE (Rin Okumura. @ 26/9/2012, 12:12)
    carino, anche se la parte iniziale pecca leggermente di originalità

    ù_ù La parte iniziale è nulla in confronto al resto ù_ù
     
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2 replies since 25/9/2012, 13:12   19 views
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