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Ha aperto ieri a Toyama (prefettura di Toyama) il primo museo dedicato alla contaminazione da cadmio che interessò la regione all’inizio del 1900 e che provocò la “sindrome itai itai” (イタイイタイ病, itai-itai byō).
La malattia fu causata dalla contaminazione delle acque del fiume Jinzu con cadmio proveniente da operazioni di estrazione e fusione dello zinco in una miniera della zona. Le acque di quel fiume venivano usate oltre che come acqua potabile, anche per l’irrigazione delle risaie e altre coltivazioni.
Le persone intossicate con l’acqua contaminata soffrivano di debolezza ossea, insufficienza renale, e forti dolori che diedero il nome alla sindrome (in giapponese “itai” significa “fa male”).
Dal 1946, la prefettura di Toyama ha certificato più di 200 casi di sindrome itai itai. Altre 338 persone vennero riconosciute come potenziali vittime. Nel 1968, il Ministero della Salute ha ufficialmente riconosciuto che la malattia fu causata dall’inquinamento industriale. Nel giugno del 1971, la compagnia che gestiva la miniera, la Mitsui Mining and Smelting, venne riconosciuta colpevole di inquinamento industriale.
Alla cerimonia di apertura del Toyama Prefectural itai-itai Desease Museum (富山県立イタイイタイ病資料館, Toyama Kenritsu Itai-Itai byō Shiryōkan) era presente il governatore della prefettura di Toyama, Ishii Takakazu, e il leader di un gruppo di pazienti, Takagi Kunihiro, che si è detto grato dell’apertura del museo dopo 10 anni di richieste alla prefettura per la costruzione di una struttura che aiutasse a far conoscere le sofferenze patite dai pazienti e ad insegnare una severa lezione sull’inquinamento industriale.
Solo lo scorso 17 marzo si sono conclusi i lavori di bonifica del bacino del fiume Jinzu. Dal 1979 sono stati sostituiti circa 863 ettari di terreno al costo di 40,7 miliardi di yen. I costi della bonifica sono stati sostenuti dal governo centrale, dalla Mitsui Mining, e dai governi delle prefetture di Gifu e Toyama.
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Apre il primo museo dedicato alla contaminazione di massa da cadmio |
