Un albero, "la speranza" dopo lo tsunami.

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    A più di due anni dai tragici eventi del marzo 2011 nella piccola località di Rikuzentakata, duramente colpita dal devastante tsunami, si sono conclusi i lavori necessari alla messa in sicurezza e recupero dell’unico albero sopravvissuto alla furia delle acque sui ben 70.000 che ricoprivano l'area. Rinominato in patria “l’albero della speranza”, questo semplice pino è stato assunto dalle popolazioni locali quale simbolo della ricostruzione delle vicine zone.

    Le operazioni di guarigione del pino, che non versava certo in buone condizioni, hanno preso il via nel settembre del 2011 finanziate da una campagna di beneficenza che tramite le molte donazioni sopraggiunte ha toccato la ragguardevole cifra di 130 milioni di yen, circa un milione e duecentomila euro. L'obbiettivo era il recupero delle radici, putrefatte dal sale marino di cui il suolo si era impregnato a seguito del passaggio dell'onda anomala.

    Due giorni fa, in occasione della cerimonia organizzata per la fine del progetto di recupero gli abitanti di Rikuzentakata hanno dapprima osservato un minuto di silenzio e successivamente i bambini dell’asilo locale hanno anche intonato una melodia in memoria delle vittime, dando vita a momenti colmi di emozione.

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    Della gestione del ricavato giunto attraverso le donazioni, promosse anche tramite numerosi social network al grido di “Salva l’albero della speranza!” si è occupata direttamente la locale amministrazione pubblica. In ossequio alle molte vittime, circa duemila nella sola località e ben 18.500 lungo l'intera costa nipponica, il pino verrà illuminato ogni notte. L'ex centro balneare di Rikuzentakata sarà inoltre istituito come parco nazionale, con “l’albero della speranza” come simbolo.

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