Liar Capitolo 2

ThunderLeon18

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Non ho mai veramente voluto questa sedia. Desideravo che una parte di me sapesse che cosa volesse rappresentare, ma ho sempre odiato il suo peso

    Group
    Member
    Posts
    28,503
    Location
    Charming

    Status
    Offline

    liarr



    Chapter 2:Danger


    <cosa? Sono scappati?> disse un poliziotto sorpreso
    <strano, avevo previsto tutto nei minimi dettagli...> disse con aria affranta un ragazzino
    <aspetti Kairo-sama, guardate lì!> urlò una guardia
    <cos... Le mie previsioni erano sbagliate? Il contenitore è stato distrutto? Cos'è successo chi è stato? E com'è stato possibile?> chiese incredulo Kairo
    <ahahaha, questi qui ne sanno una più del diavolo, hanno battuto un cristallo quasi infallibile!> disse ridente un tizio con un cappuccio
    <tsk... Come avranno fatto?> chiese adirato Kairo all'altro
    <semplice, hanno rubato il cristallo presente/passato, comunemente chiamato "Pain to the Liar". Mi deludi fratellino, avevi anche previsto che volevano il cristallo, non devi mai lasciare nulla al caso!> disse ridente il ragazzo incappucciato

    Fortunamente all'arrivo dei poliziotti io ero a miglia da loro, tuttavia, sapevo che non avrei potuto rilassarmi, sapevo che prima o poi avrebbero incominciato a cercarci, e sapevo anche che avrebbero seguito le mie tracce, ero io la priorità, non sapevo il perchè, ma il cristallo mi aveva dato uno "strano" potere, che mi permetteva di sapere i segreti del passato e del presente, era come se potessi leggere il futuro sapendo quello che era successo in segreto in un passato lontano o vicino, era strano, non avevo mai provato una sensazione del genere, quella del "sapere", quella di sapere la verità. Mentre mi tormentavo con domande stupide come:"Quanto sarebbe durato l'effetto del cristallo? Come e quando avrei sentito il suo potere? Era eterno il suo potere?" erano domande che un ragazzo normale non si sarebbe posto, insomma, se si ha tutte le verità a disposizione perchè tormentarsi, al momento non è che qualcuno ci pensi. Mentre mi tormentavo con queste domande, ero arrivato in una foresta, abbastanza lontana dal paesaggio distrutto e quasi in fiamme a causa dell'esplosione. La foresta era abbastanza grande, potevo facilmente nascondermi, per tre/quattro giorni senza preoccuparmi, in quanto era molto fitta, non conoscevo molto gli alberi, ma mi accorsi subito di un salice piangente... Questo era molto strano, di solito, in Giappone non crescono i salici piangenti, rimasi sorpreso perchè non ne avevo mai visto uno, se non nei libri della Yakuza, non avevo mai capito perchè avessero dei libri sugli alberi, erano gli unici libri "innocui", gli altri o contenevano informazioni su persone da far fuori oppure sui modi di fabbricazione della droga. Il salice era un albero abbastanza grande, e con abbastanza foglie da mimitezzarmi, non avevo vestiti verdi, anzi, con una felpa rossa molto probabilmente appena avrebbero scovato il salice avrebbero scovato molto facilmente anche me. Per qualche strana ragione il cristallo non mi diceva più nulla su cosa avrebbero fatto i miei nemici, insomma, quando non tutto vai secondo i tuoi piani, dovresti avere un piano di riserva da usare in caso vada tutto storto, era una cosa normale, soprattutto se eri un poliziotto, insomma loro sono quelli che devono catturare, quindi tutto deve essere fatto secondo mille piani, in caso non ne vada bene uno se ne usa un altro, se non va bene neanche quello ne usi un altro ancora, e così via. Mi stavo tormentando con queste domande, se venivo scoperto mi avrebbero fatto fuori, insomma, avevo acquisito "popolarità" in poco tempo, non so come, non so quando e non so grazie a quale gesto, era come se l'unico ricordo che avessi era quello del saluto con i miei amici, o meglio, ricordavo cosa stavo facendo, i loro nomi, i loro volti, ma non sapevo cos'avevo fatto prima, era come se avessi perso una seconda volta la memoria, però ora come se ne avessi perso "metà". Nel frattempo il sole sorgeva, guardai l'orlogio, e con mia grande sorpresa si erano già fatte le sette, il tempo era volato, era successo in così tanto tempo tutto quello? La rapina, l'esplosione, il cristallo, la promessa, era stato tutto così veloce, non avevo neanche avuto il tempo di organizzare i pensieri che sentii una voce:

    <ok dovrebbe essere qui quel Time Deja Boy> disse un ragazzo
    <tsk, questa maledetta foresta è troppo fitta, anche con il potere di questi due cristalli ci metteremo tanto per scovarlo> disse scocciato un altro ragazzo

    Quelle parole mi trafissero il cuore, avevano già scoperto dov'ero? Di quali cristalli stavano parlando? Senza pensarci corsi verso il salice, mi arrampicai giusto al centro dove vi erano più foglie, mi levai la felpa rossa, la misi in un buco vicino a me, non potevo rischiare, ero in pericolo. Il mio cuore incominciò a battere fortissimo, riuscivo anche a sentire quel fastidioso rumore, non riuscivo a trovare tranquillità, mi veniva da vomitare, tutti i miei pensieri si cancellarono, e i miei occhi si sbarrarono, dovevo trovare una soluzione, se mi sarei mossi mi avrebbero sicuramente trovato, se invece sarei rimasto immobile, sicuramente mi avrebbero trovato, ci avrebbero messo di più, però ero in pericolo, dovevo trovare una soluzione. Toccavo il cristallo, lo guardavo, bisbigliavo parole senza senso, gli davo dei colpetti, insomma, cercavo, un modo per farmi aiutare, doveva avere qualche specie di metodo per attivarsi, una frase, un esto con le mani, qualcosa che c'entrava con il modo dei maghi, con la streoneria, una cazzo di soluzione.
    Mentre io cercavo il metodo per fugire sentivo le loro voci sempre di più avvicinarsi al mio "rifugio"

    <allora, questo Time Deja Boy dovrebbe essere qui!> disse quasi rassicurato un ragazzo
    <circa, dobbiamo solo trovare il ramo giusto!>disse scocciato l'altro
    <capisco il tuo tono, con tutte queste fottute foglie ci metteremo un'eternità!> disse il primo

    Ora che si erano avvicinati riuscivo a vederli meglio, uno era bassino, aveva dei capelli mossi e neri, aevva una penna attaccata agli occhiali, che erano un pò come li portavano i nerd: giganteschi e neri. Notai subito che aveva incise delle frasi sulla montatura,tuttavia non riuscivo a leggerle, avevo notato solo che avevano un carattere particolare. Portava un maglioncino giallo ed aveva una camicia rossa, sopra al maglioncino c'era una sottospecie di scritta, riuscì a leggere qualche parola:"I a. the b... n... I ca. .. ..e k... .. w...d". La frase era intuibile, ma il significato non aveva senso, quindi riununciai a priori.
    Aveva dei jeans, che portava a vita bassa ed aveva delle scarpe da ginnastica verdi e nere, questi ultimi due "accessori" non avevano nulla di particolare.
    Mentre quell'altro, in quanto fisico, era l'esatto opposto, e forse anche in comportamento. Dai suoi abiti sembrava un tipo molto volgare, al momento dell'arrivo all'albero fumava, portava un cappuccio, non portava occhiali, aveva un'orecchino al lobo destrpp e un tatuaggio al collo, forse un tribale, non si vedeva molto bene. Portava dei jeans strappati ad "altezza" sedere, e aveva anche lui delle scarpe da ginnastica blu e dorate. Avevo inquadrato i due, che si apprestavano a salire sull'albero, tuttavia, feci un errore fatale, cioè, inquadrarli, mi distrassi. Non è che servisse a molto concentrarmi in quanto, perdevo subito la concentrazione, tuttavia, potevo usare quel tempo per pensare, se fosse stato tutto inutile sarei stato comunque consapevole di aver provato a scapapre, non volevo finire in prigione, avevo ancora tante cose da scoprire, come "chi ero in realtà?".
    Mentre sentivo i loro insulti verso di loro e il loro ceppo familiare, credo in chiave scherzosa, incominciavo a rassegnarmi all'idea di esser catturato, avevo fallito, quindi anche i miei compagni erano in pericolo, avevo fallito, non avevo previsto un loro piano di riserva, eppure avevo anche pensato a quest'opzione, tuttavia, non avrei mai pensato che avrebbero setacciato anche la foresta, ero stato stupido e superficiale, se avessi ipotizzato il loro "potere" uguale al mio, avrei sicuramente continuato a scappare. Mentre ero tormentato da questi pensieri senti una mano che mi tirava per il collo, il battito cardiaco si fermò per qualche secondo, mi girai e vidi una ragazza molto scura, con degli occhi quasi arancioni che mi faceva cenno di andare verso di lei.
    Stavo per salvarmi?
     
    Top
    .
0 replies since 31/3/2013, 21:12   27 views
  Share  
.
Top